"L'operazione cavallo di Troia" si svolge attorno a una macchina del tempo per mezzo della quale un astronauta vive nel passato episodi che la memoria storica ci ha tramandato in maniera frammentaria e manipolata. L'azione ha inizio quando, con la tensione del giallo, si avvia la ricerca di un misterioso dossier. Il protagonista si trova poi a ripercorrere il modo vivido e toccante l'ultima settimana di
Gesù
sulla Terra. Il raccotno commuove e appassiona, lasciando il lettore incollato a pagine estreamente coinvolgenti, facendolo sentire presente, affascinato e partecipe degli eventi di quel tempo, spinto dalla voglia di saperne di più, di comprendere la straordinaria personalità di quel Maestro dell'umanità, la cui figura emerge maestosa, profondamente umana, accessibile, amica, vicina, con un rinnovato messaggio d'amore e di speranza per il nostro tempo.
Di seguito vi propogno qualche riga del libro:
"Quando un uomo saggio capisce gli impulsi interiori dei suoi simili, li amerà; se ami tuo fratello, lo hai già perdonato. Questa capacità di comprendere la natura dell'uomo e di perdonare i suoi apparenti errori, è divina..."
"Il figlio immaturo e ignaro della profonda relazione padre-figlio, sperimenterà spesso un senso di separazione dal padre, ma il vero padre ignorerà questa distanza.
Il peccato è un'esperienza della coscienza della creatura, non fa parte della coscienza di Dio.
La mancanza di capacità e di volontà di perdonare i vostri simili è la misura della vostra immaturità e la ragione degli insuccessi nella via per arrivare all'amore.
Perseverate nel rancore e alimentate vendette in proporzione diretta alla vostra ignoranza sulla natura interiore e sui veri desideri dei vostri figli e del prossimo. L'amore è il risultato della divina enterna necessità della vita: è fondato sulla comprensione, si nutre del servizio generoso e si perfeziona nella saggezza"
In realtà il libro è denso di momenti intensi e importanti, dove anche il lettore più razionale può provare a considerare quale splendido messaggio ci ha lascito il Figlio dell'Uomo.
Juan José Benìtez
Operazione Cavallo di Troia
(Gerusalemme)
Ed. Il punto d'Incontro
Ascolto.
"Antichissime cosmogonie descrivono la realtà antecedente alla creazione come una "oscurità sonora" nella quale nulla era ancora solido e tutto era vibrazione musicale, e la creazione stessa cone l'atto sonoro originario (il fiat biblico o il magico Om scaturito sall'uovo cosmico di Brahman) come un passaggio graduale a oggetti sempre più solidi e silenziosi.
L'uomo ha conservato in sè la nostalgia di questa musica divina; ha intuito con i Pitagorici che l'armonia nasce da un rapporto numerico, essenza razionale di tutte le cose, dal moto delle sfere celesti alla vibrazione delle corde di uno strumento musicale.
Da "il coraggio di esistere", Pier Antonio Milone
L'uomo ha conservato in sè la nostalgia di questa musica divina; ha intuito con i Pitagorici che l'armonia nasce da un rapporto numerico, essenza razionale di tutte le cose, dal moto delle sfere celesti alla vibrazione delle corde di uno strumento musicale.
Da "il coraggio di esistere", Pier Antonio Milone
perchè siamo qui...
"...L'uomo perfetto non esiste nella vita, la perfezione è morte. Noi non cerchiamo la perfezione, ma piuttosto l 'equilibrio tra perfezione e imperfezione.
La Terra è un luogo in cui veniamo per fortificare le virtù e superare limiti e impedimenti.
Vi arriviamo per condividere quanto abbiamo, per imparare a essere leali, risoluti e sereni davanti alle prove che la vita ci riserva; per imparare a riconoscere le illusioni e controllare le passioni; per essere tolleranti con gli altri.
Veniamo sulla Terra per realizzare delle opere, per essere caritatevoli, per affontare le paure e i dubbi che corrodono l'anima; per controllare il nostro corpo e la nostra mente di fronte alla sensualità, all'odio malsano, al rozzo materialismo, alla vita inattiva e alla pigrizia. E sopratutto per vincere l'orgoglio, l'intolleranza e la rigidità; per "diluire l'io".
Veniamo sulla Terra per imparare a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo; ma in ogni caso per riuscire a combattere l'ignoranza.
Noi, spiriti incarnati, siamo venuti sulla Terra per coltivare le virtù e superare i limiti".
da "GLI OCCHI DELLO SCIAMANO"
Hernàn Huarache Mamani
La Terra è un luogo in cui veniamo per fortificare le virtù e superare limiti e impedimenti.
Vi arriviamo per condividere quanto abbiamo, per imparare a essere leali, risoluti e sereni davanti alle prove che la vita ci riserva; per imparare a riconoscere le illusioni e controllare le passioni; per essere tolleranti con gli altri.
Veniamo sulla Terra per realizzare delle opere, per essere caritatevoli, per affontare le paure e i dubbi che corrodono l'anima; per controllare il nostro corpo e la nostra mente di fronte alla sensualità, all'odio malsano, al rozzo materialismo, alla vita inattiva e alla pigrizia. E sopratutto per vincere l'orgoglio, l'intolleranza e la rigidità; per "diluire l'io".
Veniamo sulla Terra per imparare a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo; ma in ogni caso per riuscire a combattere l'ignoranza.
Noi, spiriti incarnati, siamo venuti sulla Terra per coltivare le virtù e superare i limiti".
da "GLI OCCHI DELLO SCIAMANO"
Hernàn Huarache Mamani